Nanga Parbat: SALVI !!!

Walter Nones e Simon Kehrer sono (finalmente) giunti al campo base; stamane i due scalatori sono scesi fino a quota 5.700 da dove sono stati prelevati dall’elicottero dei soccorsi.

Un bentornati a loro ed un fraterno abbraccio alla famiglia ed agli amici di Karl Unterkircher.

Nanga Parbat – giorno 10

600 metri alla fine dell’odissea di Walter Nones e Simon Kehrer, i due scalatori hanno bivaccato a quota 6.600 dove le condizioni meteo non sono buone, più in basso invece c’è il sole. L’appuntamento con l’elicottero è a quota 6.000 dove c’è un campo base. di seguito gli ultimi aggiornamenti curati da Sara Sottocornola per montagna.tv

ISLAMABAD, Pakistan – “Walter e Simon non sono ancora partiti perché attorno alla loro tenda c’è ancora un’area di perturbazione come anticipato ieri dalle previsioni meteorologiche. Ma la situazione sta velocemente migliorando e al campo base c’è il sole”. Queste le parole di Maurizio Gallo, che pochi minuti fa ha ricevuto una chiamata da Walter Nones al campo base della parete Rakhiot del Nanga Parbat.

“Siamo ancora in mezzo alle nubi –  ha detto Nones a Gallo -. Non ci siamo fidati a partire perché non vediamo nulla”. La voce era preoccupata, la voglia di scendere, tanta.

“Fino a un paio d’ore fa pioveva – ci ha raccontato Gallo -. Ma ora qui al base c’è il sole e vediamo benissimo il ghiacciaio. La nebbia ha iniziato ad alzarsi già da un po’, ma purtroppo è rimasta ancora qualche nube a quote superiori ai 6.000 metri”.

Nones e Simon Kehrer hanno bivaccato a circa 6.600 metri di quota. Secondo gli accordi presi ieri sera, dovrebbero scendere di altri seicento metri sul ghiacciaio per raggiungere il punto in cui potrà recuperarli l’elicottero.

Sara Sottocornola

Nanga Parbat – giorno 9

Continua l’odissea di Walter Nones e Simon Kehrer; “Siamo a 6.600 metri, c’è di nuovo la nebbia, dobbiamo fermarci di nuovo” in queste parole la sintesi della giornata di oggi, iniziata la discesa, ma le condizioni meteo non aiutano. Sono passate otto notti e nove giorni dall’inizio dell’avventura, forza ragazzi, ancora uno sforzo!

Nanga Parbat

Sul Nanga Parbat è ormai notte e Walter Nones e Simon Kehrer hanno montato la tenda fra i “denti d’argento” del ghiacciaio Bazin per aspettare l’alba di domani (intorno aale 02.00 di stanotte in Italia) quando, se le condizioni meteo lo permetteranno, tenteranno di scendere al campo base avanzato con gli sci, percorrewndo la “via di Hermann Buhl”. Quest’oggi una tormanta ha impedito ai soccorsi di far decollare l’elicottero per una ricognizione, ma gli scalatori si sono messi in contatto con il telefono satellitare confermando il pessimo tempo anche in quota.

Forza Ragazzi!!!

Nanga Parbat – buone nuove

Speriamo che questo possa essere l’ultimo aggiornamento, speriamo cioè che il prossimo post possa salutare l’avvenuto rientro di Walter Nones e Simon Kehrer al campo base. La novità importante è che i due alpinisti hanno recuperato il sacchetto lanciato dall’elicottero di soccorso e sono riusciti a mettersi in contatto con i soccorsi grazie al telefono satellitare lanciato insieme ai viveri; dal sito Corriere.it il resoconto degli ultimi aggiornamenti:

Nones e Kehrer: «Stiamo bene»
I due alpinisti riescono a chiamare con il satellitare. Scenderanno dalla via Buhl, sul versante del Rakhiot

ROMA – Una telefonata per tranquillizzare tutti gli italiani. «Stiamo bene» questo il sintetico messaggio lanciato via telefono satellitare da Walter Nones e Simon Kehrer, i due alpinisti italiani dispersi sullla cima himalayana del Nanga Parbat dopo che il loro compagno di cordata Karl Unterkircher ha perso la vita in un crepaccio. I due alpinisti avrebbero deciso di scendere dalla via Buhl, sul versante del Rakhiot. «Siamo fuori dalla via, stiamo bene abbiamo viveri, domani mattina (lunedì) iniziamo la discesa dalla Buhl, con noi abbiamo gli sci» hanno detto Nones e Kehrer.

PRIMO SEGNALE – Alle 10 e 50 di questa mattina al cellulare di Agostino Da Polenza era arrivato il primo segnale di chiamata dal telefono satellitare lanciato a Nones e Kehrer. Non c’era stato modo di parlare ancora a causa della poca compertura, ma era la conferma che avevano ricevuto il sacchetto con dentro i viveri e il satellitare. Un segnale di chiamata era arrivato anche a Maurizio Gallo al campo base.

SOCCORSI FERMI PER IL MALTEMPO – Alcuni problemi tecnici hanno ritardato oggi il volo previsto dell’elicottero dal campo base del Nanga Parbat. Poi il cielo si è chiuso “e adesso al campo base piove, l’elicottero non si può più alzare”, riferisce, costernato, Agostino Da Polenza, che dall’Italia coordina le operazioni di soccorso a Walter Nones e Simon Kehrer.

Nanga Parbat – aggiornamenti

Qui, da dietro un monitor, è difficile capire cosa veramente provano i due scalatori, sfiancati  fisicamente da un’ascesa difficilissima e provati psicologicamente dalla morte del loro amico e capo cordata Karl Unterkircher.

Aggiornare questo blog con le scarne notizie che riusciamo a trovare in rete è la nostra maniera di tifare per loro, altro non ci è dato fare. Qui di seguito gli ultimi aggiornamenti:

MILANO – Sono stati visti anche poco prima del tramonto, dal campo base, durante una breve schiarita. La tenda di Walter Nones e Simon Kehrer, compagni di cordata di Karl Unterkircher, è a circa 7mila metri, in «un punto difficile, sotto una serie di rocce» ha spiegato Agostino Da Polenza, che ha organizzato dall’Italia la spedizione in loro soccorso. I soccorritori hanno tentato durante la giornata di avvicinarsi con l’elicottero, ma il cielo nuvoloso ha reso difficile capire le condizioni dei sopravvissuti. Dal campo base Rakhiot del Nanga Parbat, l’elicottero Ecoureil B3 con a bordo Silvio Mondinelli, Maurizio Gallo e altri due piloti, ha fatto alcune ricognizioni della zona. È stata solo vista la tenda, ma non è stato possibile fornire ai due scaltori generi alimentari e un telefono satellitare. Un tentativo che sará ripetuto, sperando in una schiarita, sabato mattina.

DA POLENZA «SPERO CHE ABBIANO SENTITO L’ELICOTTERO» «È stato un sorvolo molto importante sotto l’aspetto psicologico, speriamo che Walter e Simon abbiano sentito l’elicottero nelle loro vicinanze», ha detto Agostino Da Polenza che dal centro operativo di Bergamo sta coordinando in stretto contatto con i soccorritori le difficili operazioni di recupero dei due alpinisti.

SABATO NUOVO SORVOLO – Sull’elicottero pakistano erano presenti Silvio «Gnaro» Mondinelli e Maurizio Gallo che sabato mattina alle ore 5,30 locali (le 01,30 in Italia), meteo permettendo, effettueranno un nuovo sorvolo della parete. Intanto una spedizione iraniana ha comunicato che durante la discesa prevista per oggi dal versante Diamir lascerà una tenda nei pressi del campo 4 (circa 7.200 metri), sulla via Kinshofer.

fonte: corriere.it

Karl Unterkircher (aggiornamento)

“La tragedia è ormai triste realtà. Non ci sono più speranze”.  “Nones e Kehrer stanno proseguendo verso la cima per poi tornare a valle su un’altra via. Fino al loro arrivo al campo base passeranno due, tre giorni”

Lo ha detto all’ANSA Herbert Mussner, il manager dello scalatore altoatesino finito in un crepaccio sul Nanga Parbat.

Tutti gli aggiornamenti, il suo profilo e le sue scalate sul sito di Karl Unterkircher

altri aggiornamenti e foto sul sito Montagna.tv dal quale abbiamo tratto questa foto dove è evidenziata la “via” percorsa dagli scalatori

La tragedia ha immediatamente riportato alla memoria quanto accadde a Reinhold Messner, di seguito riportiamo un’intervista concessa a Corriere.it
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Karl Unterkircher

Karl Unterkircher, scalatore altoatesino, è “disperso” in un crepaccio del Nanga Parbat (8.125 m), stessa montagna dove nel 1970 morì Guenther Messner, fratello del più noto Reinhold.
A fare impressione sono alcuni stranci dell’ultima mail inviata con il telefono satellitare:

«La cosa migliore per evitare sgradevoli imprevisti, sarebbe rinunciare al progetto. Fin’ora però tutto è andato bene, mica ci tireremo indietro adesso?»

«Sono sdraiato nella mia tenda e provo a continuare a leggere. Ma non riesco a concentrarmi, la mia mente è fissata su quella parete. La parete Rakhiot, su quel stramaledetto seracco in mezzo alla parete. In quella fascia di ghiaccio, che ci ostruisce la via di salita».
(corriere.it)

il crepaccio in cui è precipitato Unterkircher si trova sulla parete Rakhiot, sotto un seracco che ha ceduto al passaggio dello scalatore