«La situazione politica in Italia è grave ma non è seria»

è forse serio un PdL che si fa escludere una lista per il “ritocchino” dell’ultimo momento giusto per accontentare il capetto locale; è serio un Governatore che lesina sulle firme di presentazione al suo “listino” (va bene che “così fan tutti” ma cazzo mettine 5.000 invece di 4.000 non dirmi che ti mancano i sostenitori disponibili a spendere una firma); è serio accorgersi solo ora dell’assurdità della necessità delle firme (in tutti gli altri tipi di elezioni, i partiti già rappresentati in Parlamento non hanno necessità di presentare firme a supporto delle loro liste); è serio mettere una pezza a tutto questo con un provvedimento (almeno moralmente) abnorme; è serio stare a sentire uno che blatera di impeachment, quando è evidente che ne capisce meno lui di Costituzione di quanto Biscardi sia addentro con i congiuntivi.

Come giustamente diceva Ennio Flaiano: La situazione politica in Italia è grave ma non è seria!

fisiognomica elettorale

e poi si lamentano se dicono che la politica è un pollaio 😀

contrordine compagni

puntualmente arriva la precisazione.

Intendiamoci, sottoscrivo in toto l’affermazione secondo cui “un pezzo scritto su un blog va letto per quello che è”, sottoscrivo anche (pur non condividendo l’assunto) la libertà di pensare che tutti i mali siano da ricondurre ad un solo uomo, sottoscrivo meno la leggerezza con cui si fanno passare certi “messaggi” che potrebbero essere male interpretati da persone meno accorte ed avvedute. Non posso però fare a meno di ricordare come vengano accolte “altre” precisazioni a pensieri/affermazioni ugualmente (se non peggio) improvvide; non posso non ricordare come le parole vengano paragonate a pietre quando a parlare in libertà siano esponenti del campo avverso.

Vilipendio, eversione, editti (bulgari e non), rispetto … uno dei mali dell’Italia è che non c’è “certezza” nemmeno nel significato delle parole e degli atti, dipende molto da chi le pronuncia e li compie.

“Questo paese sta perdendo l’umorismo” … giustissimo, in un Paese normale una risata dovrebbe sommergere politici inadeguati (o peggio), l’Italia purtroppo è un Paese a-normale dove si cercano scorciatoie e aiutini in ogni campo, dal quiz tv alla politica, ed il rischio reale è che invece d’esser sommersi dalle risate ci troveremo tutti sommersi da statuette di alabastro.

tanto tuonò … che non successe nulla

per un lungo anno e mezzo Tonino & la sua Band hanno imperversato su giornali e TV intestandosi il martirio di un loro iscritto; hanno sputtanato una intera comunità accusandola delle peggiori nefandezze, hanno fatto spendere fior di quattrini per la ricerca (assolutamente infruttuosa) di rifiuti tossici e nocivi che ha massacrato due stagioni turistiche, hanno insinuato losche trame internazionali con connivenze locali … speculando, loro per primi, sulla morte del loro compagno di partito, affondando per la ventunesima volta il coltello nel corpo di un uomo ucciso per “beghe da vicini di casa”. Spero che alla fine di tutta questa squallida storia gli assassini scontino (per intero) la pena che meritano e che gli elettori (già dalle prossime regionali) sappiano ben ripagare chi, ergendosi a paladino dei giusti, ha banchettato sul corpo di Basile.

le tue calzette rosse

calzini rossiLe calze rosse dei Red Sox di Boston, le calze rosse dei velisti neozelandesi, quelle della Canzone del Sole di Lucio Battisti … fino ad arrivare ai lisi calzettoni di una squadra i calcetto di uno sperduto oratorio; TUTTO, ma non gli orridi calzini celesti del giudice Mesiano per i quali un’onda di indignazione ha prodotto una generale levata di scudi a difesa della privacy di un giudice. Non è forse corretto sapere di tutto e di più di un esponente di quella casta che si erge a ultimo baluardo della democrazia? Se è giusto (come è giusto) sapere tutto dell’attentatore alle libertà democratiche del nostro Paese (compresi i dosaggi degli “aiutini” in camera da letto), non è giusto sapere anche il colore delle mutande di chi difende questa libertà nella scomoda trincea della Magistratura?! Quegli stessi “giornalisti” che oggi gridano allo scandalo per i calzini turchesi del giudice non sono forse gli stessi che hanno pubblicato le foto di Topolanek a Villa Certosa, non sono forse gli stessi che valutano il diritto alla privacy un banale, fastidioso ed antidemocratico impedimento alla loro libertà di stampa e informazione?!  Per l’ennesima volta questa opposizione getta la maschera ed abdica al suo compito (e si che di cose per cui criticare questo Governo e questo Presidente del Consiglio c’è vasta scelta) perdendosi dietro facili (e fallaci) argomenti, usando un fastidioso e fuorviante doppiopesismo (perché i trans del sottosegretario di un governo di  centro sinistra son leciti e le zoccole di un presidente del consiglio di centro destra sono uno scandalo?). Questo bagno di ipocrita indignazione non fa che togliere credibilità ed autorevolezza ad una opposizione che è la vera controparte di un Governo; non nascondiamo le debolezze, le divisioni, l’inadeguatezza della classe dirigente dell’opposizione (attuale) scegliendo le scorciatoie di chiacchiere da bar malfamato, confidando che un potere giudiziario faccia quello che la politica non sa, non riesce o non vuole fare. Abdicando al proprio ruolo e alle proprie prerogative la “non opposizione” fa male a se stessa, al Paese ed induce a delegittimare altri poteri che suppliscono (consciamente o meno) alle sue mancanze.

ne uccide più la penna …

giannellipiù di un editoriale, più di un’analisi politica … più di una coltellata 🙂

(Giannelli – Corriere.it)

era già tutto previsto

Era già tutto previsto
fin da quando tu ballando
mi hai baciato di nascosto
mentre lui che non guardava
agli amici raccontava
delle cose che sai dire
delle cose che sai fare
nei momenti dell’amore
mentre ti stringevo forte
e tu mi dicevi piano «io non lo amo, io non lo amo»

Online gli audio D’Addario-Berlusconi Scontro tra i poli: «Gossip». «No, verità»
E l’avvocato del Cavaliere, Ghedini: «Materiale inverosimile e frutto di invenzione»

MILANO – Il mondo politico è di nuovo in fermento dopo la pubblicazione sul sito dell’Espresso di alcune registrazioni degli incontri tra Patrizia D’Addario e Silvio Berlusconi. Si tratta di conversazioni telefoniche o dal vivo tra l’escort pugliese e il premier o tra la donna e Gianpaolo Tarantini, il suo «contatto» con l’entourage del premier che le aprì le porte di Palazzo Grazioli, che risalgono al periodo tra ottobre e novembre 2008.
il seguito qui

Xe peso el tacòn del buso, ovvero è peggio la toppa del buco … ma è toppa o topa?!

delirio d’onnipotenza

d'alemaComprendiamo l’espressione spaventata dell’Onorevole Massimo D’Alema, la comprendiamo e la condividiamo se è riferita a Beppe Grillo ed alla sua idea di democrazia. Questa idea di democrazia secondo la quale è la cosa più naturale di questo mondo il comandare in casa d’altri, non solo non avendo nemmeno bussato alla porta ma, addirittura dopo averne dette di tutti i colori. Se Grillo è convinto d’avere un seguito degno di tale nome … si faccia il suo bravo partitino ad personam, se lo voteranno potrà contare anche lui su sontuosi rimborsi elettorali che andranno a rimpinguare le sue NON esangui casse.

Acciderbolina, dimenticavo un particolare, Grillo Giuseppe non può candidarsi, un “pregiudicato” (secondo quanto propugnano lui ed il suo sodale Di Pietro Antonio) non può candidarsi; quale Stato, quale indecente morale permette ad un pregiudicato di candidarsi a qualsivoglia carica istituzionale?

Il passo successivo, nel fare strame della Democrazia, è l’addurre criteri selettivi nella tipologia dei reati commessi, introducendo un personalissimo “Lodo Alfano” che, proteggendo le loro aulentissime terga, diventa un baluardo della democrazia …. ad personam. Una democrazia troppo simile a quel capitalismo dei salotti buoni dove le azioni si pesavano e non si contavano. Una democrazia dove un omicidio colposo è un incidente di persorso; dove il mio condono tombale è più etico di quello di un altro; dove mercedes e prestiti sono la norma …

ma vedete d’andarvene affanculo, ipocriti.

The Persuaders

grillo-dipietro

Ve li ricordate Tony Curtis e Roger Moore in “attenti a quei due”? … diciamo che la “coppia” si è ricomposta e che a dover stare mooolto attenti sono i notabili del Partito Democratico (non che tutti gli altri possano dormire sonni tranquilli … aveva ragione chi paventava un serio rischio per la democrazia 😦 )

Le “altre” espulsioni

Che l’Italia sia un paese strano è cosa nota, talvolta però riesce a raggiungere vette di stranezza inimmaginabili. Mentre (non senza qualche ragione) si grida all’inciviltà del “respingimento”, mentre i democratici progressisti vedono le espulsioni dei clandestini con lo stesso favore di una spina di riccio nel piede … appena girato l’angolo cosa fanno?! Espellono si gli immigrati, ma non i clandestini … mandano via gli “integrati”. Sorvolando il discutibilissimo ( ed immorale ) incentivo, viene da chiedersi secondo quale criterio di utilità sociale si ritiene utile e meritorio sfoltire i ranghi della comunità integrata, scatenando nel contempo una canea contro le espulsioni degli irregolari. Ciliegina sulla torta, a proporre la partenza incentivata è un’esponente di Rifondazione Comunista, non un leghista … misteri della politica italiana.

D’accordo Vicenza e gli industriali di Treviso. I dubbi della Caritas
La sinistra di Rovigo paga gli immigrati che se ne vanno
L’assessore di Rifondazione: il patto è che non tornino

MILANO — Chi rimanda a ca­sa gli immigrati? La Lega? Sba­gliato. Gli immigrati, quelli in regola, li rimanda a casa il cen­trosinistra. Almeno nel Veneto, dove gli stranieri regolari sono 450 mila. Ultima, l’amministra­zione di Rovigo che sta per deli­berare, su proposta dell’assesso­re all’Immigrazione Giovanna Pineda (Rifondazione comuni­­sta), «un progetto per incentiva­re i rimpatri definitivi di cittadi­ni stranieri». Funzionerà così: «Abbiamo un primo budget limitato, 4.000 euro. Contiamo di spen­dere circa 400 euro per perso­na ». Già una decina hanno chie­sto informazioni: «Persone sin­gole, soprattutto uomini maroc­chini in situazioni di forte disa­gio che in futuro potrebbero an­che diventare dei delinquenti — spiega l’assessore Pineda —. Un sacrificio oggi per evitare l’assistenzialismo cronico in fu­turo ». Pineda assicura che il Co­mune si muove di concerto con le associazioni di volontari, Ca­ritas in testa: «Le badanti servo­no e le teniamo, queste persone non servono più e le mandia­mo via? Ma non funziona co­sì! ».

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