Pantomime

È finalmente finita (forse) la pantomima su Alitalia. Nessun innocente eccellente; non i sindacati che fino a ieri hanno cogestito la Compagnia ed oggi non possono far finta d’essere anime candide; non la classe politica (tutta!!!) che ha usato 20.000 lavoratori come clava contro l’avversario; non i piloti che facendo finta di difendere la “dignità” e la “sicurezza” hanno giocato con il futuro degli altri dipendenti (meno qualificati, meno essenziali, più sacrificabili) pur di difendere quelli che erano e rimangono privilegi.
A chi gridava “meglio falliti …” varrebbe la pena di ricordare che, in un paese normale, una Società che inanella perdite per 10 anni di fila è considerata fallita, tutti a casa e buonanotte al secchio. Le colpe non possono essere solo del Cimoli di turno, sono anche della “politica” che lo ha nominato, del sindacato che – in cambio di pochi spiccioli di aumenti o di un centinaio di assunzioni – ne ha avallato l’operato.
Fra 5 anni i “capitali coraggiosi” della C.A.I. venderanno tutto ad Air France guadagnandoci una barca di soldi? L’importante è che liberino gli slot alle compagnie low-cost e non vengano più a rompere le balle a chieder soldi per pagare faraoniche liquidazioni all’Amministratore, per mantenere rotte e scali “politici” o per il contratto dei piloti.

so che non andrà così

… ma che bello sarebbe se Alitalia fallisse sul serio (tanto il costo sul groppone degli italiani sarà lo stesso) e tutti finissero a casa sul serio, senza liquidazione e senza ammortizzatori sociali; un bel calcio nel culo a tutti quei “lavoratori” attentissimi ai loro privilegi (i diritti, se si trattasse di quelli, sono altra cosa).

contenti loro

(foto: corriere.it – afp)

alitalia

mentre il Titanic affondava l’orchestra continuava a suonare; mentre (inspiegabilmente) si aspetta la dichiarazione ufficiale del fallimento di Alitalia si pensa bene di scioperare. e diamolo questo colpo di grazia a questa compagnia aerea del cazzo, tanto andiamo tutti in mobilità per otto anni.

che schifo!!!

almeno tacessero

Le iniziative di Antonio Razzi alla Camera e di Felice Belisario al Senato chiedono una modifica dell’articolo 173 del Codice della strada. A completamento del comma che vieta “al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici e di cuffie sonore”, si vorrebbe aggiungere il divieto di fumare mentre si guida, con le stesse sanzioni: “Pagamento di una somma da 148 a 594 euro e sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio”.

questa la proposta, pienamente sostenuta dal loro capopartito; la cosa strana è che poi si parla di “democrazia in pericolo”, di “pervasivo controllo della politica sulla vita dei cittadini” (pervasivo … non so se il capopartito capisca questa parola) … senza mischiare piani diversi, una modesta controproposta:

“si vieti alle radio di trasmettere dichiarazioni, interviste e quant’altro riguardi l’uomo dei congiuntivi ed i suoi pards”

avete mai considerato l’effetto deleterio che ha sentire stronzate simili? immaginate di sentire queste dichiarazioni sul passo della Cisa … si rischiano incidenti a catena.

p.s.

e le pippe mentali che si fanno certi politici? come andrebbero sanzionate?!

cat cruise

Richard Wright ci ha lasciato, l’autore dei “tappeti sonori” su cui spiccavano gli assoli di David Gilmour ci ha salutato. Con lui va via un pezzo della mia giovinezza (ed anche di molti giorni successivi), la speranza che si tenesse  un concerto (indimenticabile) sulla piana di Giza (oltre agli ovvi motivi di sicurezza, capisco le “altre” motivazioni che hanno spinto il Gruppo a rinunciarvi). Dei Pink Floyd la colonna sonora di tanti momenti importanti, ma un posto particolare è riservato alla produzione da solista; dall’album “solo” Wet Dream è tratta “Cat Cruise” e la domanda era:

se chiudi gli occhi, cosa vedi?

le strade di New York con milioni di persone che vanno al lavoro.

grazie Richard.

Old Man

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La mia Africa

al pari di Tony Blair, anche Romano Prodi si ricicla con un incarico ONU; il Darfur attende con ansia e speranza

»ANSA 2008-09-12 20:46
AFRICA: PRODI CAPO TASK FORCE ESPERTI ONU
NEW YORK – Romano Prodi avrà un ruolo di alto livello in Africa per conto delle Nazioni Unite, occupandosi dei dossier più spinosi del Palazzo di Vetro come il mantenimento della pace in Somalia e nella regione sudanese del Darfur.

Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha nominato l’ex premier italiano alla guida di un gruppo di esperti per le operazioni internazionali di pace sotto il mandato del Consiglio di Sicurezza. Annunciando la nomina, la portavoce del segretario generale Michelle Montas ha indicato che Prodi e gli altri membri della Commissione saranno a New York dal 15 al 18 settembre e incontreranno subito Ban prima di mettersi al lavoro su un rapporto che dovrà essere completato entro al fine del 2008. Fanno parte della task force il britannico James Dobbins, Jean Pierre Halbwachs delle Mauritius, Monica Juma del Kenya, Toshi Niwa del Giappone e Berhooz Sadri, Iran.

La commissione considererà le lezioni delle passate e attuali missioni di pace dell’Unione Africana e esplorerà le opzioni per migliorarne la prevedibilità, sostenibilità e flessibilità delle risorse, ha indicato la Montas. Il mandato del panel è stato definito nella Risoluzione del Consiglio di Sicurezza 1809 approvata lo scorso 16 aprile e dopo consultazioni con l’Unione Africana. Le missioni di peacekeeping nel continente africano sono tra le più delicate. L’Unamid in Darfur gestita da Onu e Ua, ad esempio, ha dispiegato meno della metà dei soldati previsti e viene accusata di essere ben poco efficace. C’è poi il nodo della Somalia, dove sono presenti soltanto 3 mila soldati (a fronte degli 8 mila richiesti) della missione Amisom dell’Unione africana.

Da tempo al Palazzo di Vetro si parla di una possibile passaggio di consegne dall’Amisom ai Caschi Blu dell’Onu. Nell’aprile scorso, subito dopo le elezioni in Italia che avevano dato la vittoria a Silvio Berlusconi, Prodi era venuto a New York come premier uscente proprio per il voto della risoluzione 1809. In quell’occasione, parlando in Consiglio di Sicurezza, aveva sottolineato la necessità di un “rafforzamento della collaborazione tra Nazioni Unite ed Unione africana anche sotto l’aspetto finanziario”, affermando di essere “pienamente consapevole che si tratta di un punto chiave e che sta molto a cuore ai leader africani”.

L’incarico corona per Prodi un impegno decennale verso il continente africano, che gli è valso una rete fittissima di contatti con capi di Stato e di governo: non a caso, assieme al premier turco Recep Tayyip Erdogan, Prodi fu l’unico capo di governo straniero a partecipare – e a parlare – al vertice dell’Unione Africana nel gennaio del 2007 ad Addis Abeba.

Gemelli Diversi

Alitalia

al momento (sono le 12.11) sembra definitivamente saltata ogni trattativa con i piloti, ergo: si va in tribunale a depositare i libri contabili.

… per colpa di chi è saltata la trattativa con Air France? certo che fra una riduzione del faraonico stipendio ed un aumento della insignificante produttività e sette (dicasi SETTE) anni di mobilità la scelta non deve essere per nulla difficile… vuoi mettere che ricevo lo stipendio a posso stare a casa a fare un cazzo, anzi a lavorare in nero?!!

vi suggerisco di leggere questo articolo apparso oggi su “Corriere.it” a firma di Sergio Rizzo, buona lettura

(buona lettura per modo di dire, prendete un antiacido prima di leggere … è meglio)

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