un motivo in più

già non ci sono particolari motivi per seguire il TG4, l’assunzione di Daniela Martani ne offre invece di ulteriori per non seguirlo del tutto!

Lost 5×10 He’s our you

Certo ci sarà chi vedendo la puntata è rimasto a bocca aperta per le mirabolanti rivelazioni che la 5×10 ci ha munificamente elargito; io purtroppo non sono fra questi!
Qualche idiota si chiederà se sono stato a cena con C&L perché lui proprio non riesce a capire come possa considerare ovvi gli sviluppi della puntata, onestamente devo ammettere che fino al 15° minuto non mi è assolutamente passato per la testa che Sahijd potesse uccidere Ben-bambino … dal 16° il solo dubbio era “quando” lo avrebbe fatto (all’ultimo minuto della puntata mi sembrava TROPPO ovvio).
Ovviamente ci saranno sviluppi tali che rivoluzioneranno copernicanamente la prospettiva … intanto non posso che confermare l’indecente china che Lost ha (purtroppo) preso.
Siamo ormai alla fiera del non-sense, il non paradosso tanto sbandierato si è trasformato nella più trita delle questioni filosofiche: “cosa faresti si potessi tornare indietro nel tempo ed incontrare Hitler (ma vanno benissimo anche Stalin, Pol Pot, Nerone, Torquemada …)”; la tanto decantata inventiva di JJ & Co. alla fine si arrende all’ovvio.

p.s.
Ovviamente, faccio grazia a me, evitando di pensare alla stucchevolissima presenza di Jack e Kate.

Dizionario (2)

Disdetta: sfiga del raffinato
Enciclica: bicicletta papale
Erculeo: grosso sforzo dell’obeso nel sollevare il deretano
Unicorno: tradito parzialmente
Vulva: femminile di Volvo

Area 51

Siamo nel Nevada, ad est di Las Vegas, gli statunitensi la chiamano “Dreamland”, nel resto del mondo l’enorme estensione desertica, è conosciuta col più familiare nome di “Area 51”. Un nome che evoca mistero, se non altro perché di questa zona militare, che si estende per oltre 26,000 chilometri quadrati (giusto per farci un’idea delle proporzioni, l’intera Sicilia misura 25.711 Km2 … ed è la regione più estesa!) , per lungo tempo ne è stata negata perfino l’esistenza. Leggende metropolitane e rivelazioni di sedicenti impiegati raccontano di UFO caduti dal cielo e nascosti nei blindatissimi sotterranei della Base di Nellis.
L’USAF ha ammesso l’esistenza della segretissima base da qualche anno, ha ammesso che a “Dreamland” negli anni sono stati testati i più innovativi e segreti veivoli da guerra a cominciare dall’U2 degli anni 50, al più recente Blackbird Sr71 per finire con i contemporanei F-117 e B-2, aerei di ultima generazione che adottano la tecnologia stealth.
La versione ufficiale è che la base sia una normale zona di addestramento e di collaudo di nuovi aerei; resta il fatto che, al di là di fantasiose congetture, il Pentagono ha sempre vietato a chiunque l’ingresso e per buona misura negli anni ’80 ha requisito 90,000 acri di montagna per impedire possibili osservazioni dall’alto.
Con l’esordio ufficiale degli F-117 nella prima Guerra del Golfo (fu dato ampio risalto allo “stealth” e fu “svelato” il luogo di addestramento) e con l’avvento di Google Earth (con qualche zona dichiaratamente oscurata ed il beneficio del dubbio sull’autenticità delle altre) la mitica Area51 ha perso parte della sua aura di mistero; le sedicenti gole profonde invece continuano imperterrite a cercare notorietà (e soldi) rilasciando interviste e scrivendo memoriali su località denominate “S4” dove sarebbero custoditi veicoli extraterrestri, su team di scienziati incaricati di scoprire il sistema di propulsione di dischi volanti caduti sulla Terra, di nuovi dettagliati referti autoptici su omini grigi, su un protettorato extraterrestre … OMG, ma questa è la trama di X-Files.

Licenze letterarie

gli “umorismi involontari” che seguono sono ovviamente da addebitare ai traduttori, prudentemente ne ometto i nomi 😛

Sguardi (daltonici)
Lo guardava con un’espressione adorante che le faceva brillare i due occhi verdi come due soli.
(Il Dio del Fiume – Wilbur Smith)

Menomazioni
Una statua di Flora senza testa e che sorride ancora.
(Il Signor Bergeret a Parigi – Anatole France)

Birdwatching
Il suo torace era implume
(Brazzaville Beach – W Boyd)

Predicanti & Razzolanti

Fuori gli inquisiti dal Parlamento”, le novelle tricoteuse dell’IDV lo ripetono come un mantra, il verso però dovrebbe essere recitato per intero: “fuori gli inquisiti dal Parlamento italiano”, non fosse questa la formulazione vera …. non capirei come mai l’IDV si appresta a candidare alle prossime europee l’inquisito (abuso d’ufficio) De Magistris il quale, sia detto per inciso, ha si promesso di non tornare a fare il magistrato, ma si è ben guardato dal dimettersi … ha SOLO chiesto l’aspettativa.
È questa la “magistratura” che va difesa dalle mire sudamericane del Presidente del Consiglio? (francamente non so se quest’ultima domanda sia più offensiva per la “magistratura” o per i “regimi sudamericani”)

Lost 5×09 Namasté

La mesta agonia di una grande serie televisiva continua (straziante) fra sviluppi prevedibili e insopportabili brodi annacquati. Nonostante l’attesa, dopo una settimana di stop, la nona puntata della quinta serie di Lost si trascina lentamente, senza sussulti, senza novità. L’unica scena degna di nota sono quel paio di sassolini che il buon Sawyer si toglie dalle scarpe e butta in faccia al pessimo Doc Jack. Non contento – anzi, direi decisamente fiero – di non averne azzeccata una per cinque stagioni continua a vivere in quel mondo fantastico e irreale che non è la misteriosa Isola ma la sua psiche, che farebbe la fortuna di ogni psicanalista degno di tale nome.
Col beneficio del dubbio dovuto alla distanza dalla fine dello show (mancano ancora una manciata di puntate e la stagione finale) il giudizio continua ad essere insufficiente; i fili riannodati in queste nove puntate non reggono il confronto con la tensione narrativa delle prime due stagioni; le risposte alle domande rimaste in sospeso per tre anni non dissolvono la netta sensazione che un ottimo progetto sia stato contaminato ed imbarbarito da squallide ragioni commerciali. In fondo, anche questo è un marchio di fabbrica di JJ Abrams: Alias, Cloverfield, Mission Immposible, Lost, Fringe (per quello che finora si è visto) … grandi idee malamente immolate sull’altare del box office o su quello della presunzione.

cose poco serie

Dizionario

agonismo: momento immediatamente precedente la morte
amazzone: femmina del cavallo
balalaika: testicolo ateo
cerbottana: cervo femmina di facili costumi
evirato: stato arabo
fellone: maschio assai virile
fuco: maschio della foca

Philip K Dick

Fantascienza visionaria e cupe atmosfere apocalittiche, malinconia, angoscia, in una parola Philip K. Dick.
Dopo il successo (postumo) del “Blade Runner” di Riddley Scott, Philip K. Dick da scrittore di genere divenne scrittore di culto, quel successo che non ebbe mai in vita gli viene tributato post mortem con la riscoperta della sua produzione. Non solo (o non tanto) i lettori di FS che già lo conoscevano, Dick sembra interessare più i lettori noir e, vista la cupezza delle atmosfere descritte nei suoi romanzi, non possiamo che condividerne la scelta.
Confessioni di un artista di merda, non si tratta di un autore “facile”, il suo stile è oscuro, talvolta sciatto (la sciatteria è da attribuirsi ai ritmi di produzione che Dick fu costretto ad imporsi per poter – letteralmente – sopravvivere) cui nemmeno le nuove traduzioni riescono ad ovviare. L’atmosfera nera dei suoi racconti non indulge allo splatter, ma nasce dall’angoscia che trasuda da storie ambigue, cervellotiche, al limite del delirio psicotico.
Un Oscuro scrutare, una brancolante esplorazione degli orrori prossimi venturi, orrori metafisici, profezia di un nulla di fronte al quale le immagini pulp di corpi martoriati appaiono rassicuranti (o quasi). Nella narrativa di Philip K. Dick, più del corpo (colonizzato da protesi quando non completamente sostituito da androidi) è la mente a naufragare, sommersa da una proliferazione di livelli di realtà che privano il soggetto di ogni riferimento, di ogni certezza in merito alla propria identità.
Ubik, la Svastica Sul Sole, Guaritore Galattico, Vedere Un Altro Orizzonte … conoscitore delle eresie gnostiche Dick, al pari di Lovecraft, ha tratto l’ossessione di una umanità costretta ad abitare un universo generato da false divinità; un allucinante mistura di mito e tecnica che riflette (ex ante) l’esperienza contemporanea di un mondo che si trasforma velocemente senza l’ancoraggio delle ideologie scomparse con il novecento, precipitando nel caos; quello stesso caos che governa gli universi fantastici di Philip K. Dick.
Dubbi e paure che un cacciatore di androidi tenta di esorcizzare ogni notte, chiedendosi se gli androidi sognano pecore elettriche.

BRA – braccia rubate all’agricoltura

in questo caso è l’agricoltura stessa che ha respinto (schifata) le braccia di martani-danielaDaniela Martani, ex hostess Alitalia, ex impiccata, ex finto sindacalista, ex opinion maker, ex GF9 … a furor di popolo (75%) è stata cacciata a pedate dall’ennesimo reality.
Martani se ne faccia una ragione, con la TV le è andata male; ma non si preoccupi, un posto in qualche lista per le europee lo trova, vuole che qualche partito sfigato non voglia approfittare della visibilità che ne ricaverebbe candidandola?!