… e l’idiota guarda le manette poi possiamo fare finta di indignarci dell’altrui silenzio stampa, dei gesti plateali, dell’inadeguatezza dell’arbitro, di tutto quel che si vuole (e puote) quel che è certo è che quest’uomo se ne sbatte altamente delle convenzioni e delle camarille dell’italico calcio ed ha il coraggio di dire che il re è nudo. Non ha problemi a dire quel che pensa e sa che, a differenza di Zdenek Zeman, può farlo senza la paura d’esser condannato all’ostracismo dall’ipocrisia pallonara, visto lo stuolo di danarosi estimatori che si ritrova, meglio faremmo a tenercelo strettissimo. OK, facciamo finta che stia solo parlando dell’arbitro, teniamoci cari Lippi, Biscardi, Galeazzi e tutto quel che rappresentano illudendoci che il nostro orticello spelacchiato è il miglior calcio esistente al mondo.
visto come si sta sviluppando la storia del 99,99% … sarà anche “seru tituli” per gli altri, ma “parecchi tituli” (bot, cct, certificati azionari, fondi d’investimento …) per lo specialissimo Josè
allo striscione di Ambrosini esposto due anni fa in occasione della vittoria in Champions … non è mancata la replica dei tifosi interisti che, ricordando la “citazione”, hanno voluto ricambiare la gentilezza in occasione del 17° scudetto vinto in anticipo (ed in poltrona) grazie alla sconfitta dello stesso Milan (nonostante una rete dello stesso Ambrosini) … un botta e risposta a distanza di due anni 😛
Altro che “Special One”, Jose Mourinho è un mito ed un esempio per tutti quei cialtroni che in Italia si occupano di calcio, se da un lato “la colpa” è sua quando la squadra perde … avrà ben diritto di dire cosa pensa ai giocatori quando fanno le bamboline.
Mourinho e gli scudetti dell’Inter.
Il suo sfogo «segreto» diventa un caso
Voci sulla ramanzina ai giocatori: «Uno regalato, uno contro nessuno, uno all’ultimo minuto: siete una squadra di…». I tifosi della Juve sui blog: «Uno di noi»
da sofferente interista (ma quale interista non lo è) e prendendo le debite distanze dai vaneggiamenti degli juventini, non posso che condividere lo “sfogo” nei confronti di una squadra che forse troppo spesso dimentica i fondamentali; condivido lo sfogo anche nei confronti di chi continua a fare i conti con quello che ha fatto Mancini. Due gestioni assolutamente non comparabili, due stagioni assolutamente diverse; diverse per l’atmosfera, diverse per i concorrenti, diverse per tutto.