puntualmente arriva la precisazione.
Intendiamoci, sottoscrivo in toto l’affermazione secondo cui “un pezzo scritto su un blog va letto per quello che è”, sottoscrivo anche (pur non condividendo l’assunto) la libertà di pensare che tutti i mali siano da ricondurre ad un solo uomo, sottoscrivo meno la leggerezza con cui si fanno passare certi “messaggi” che potrebbero essere male interpretati da persone meno accorte ed avvedute. Non posso però fare a meno di ricordare come vengano accolte “altre” precisazioni a pensieri/affermazioni ugualmente (se non peggio) improvvide; non posso non ricordare come le parole vengano paragonate a pietre quando a parlare in libertà siano esponenti del campo avverso.
Vilipendio, eversione, editti (bulgari e non), rispetto … uno dei mali dell’Italia è che non c’è “certezza” nemmeno nel significato delle parole e degli atti, dipende molto da chi le pronuncia e li compie.
“Questo paese sta perdendo l’umorismo” … giustissimo, in un Paese normale una risata dovrebbe sommergere politici inadeguati (o peggio), l’Italia purtroppo è un Paese a-normale dove si cercano scorciatoie e aiutini in ogni campo, dal quiz tv alla politica, ed il rischio reale è che invece d’esser sommersi dalle risate ci troveremo tutti sommersi da statuette di alabastro.
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