C’è una cosa che non capisco, per la verità molte più che una sola … proviamo a raccapezzarci.
Democrazia, Stato di Diritto, Costituzione; Valori sacri ed inviolabili. Quale è la maniera migliore per difenderli?
Ben vengano mille e un Marco Travaglio con le sue certosine ricerche di “malefatte”, è bene rinfrescare la memoria di tanto in tanto; bene Michele Santoro (è giusto che Emilio abbia il suo contraltare 😆 ), benissimo l’indignazione e la protesta “popolare”, bene i girotondi, bene il popolo dei fax, bene Camilleri, bene Umberto Eco, bene Flores d’Arcais … bene ogni manifestazione di protesta per un cittadino che si sente deluso, defraudato, fregato.
Molto meno bene il panchopardismo, quel malessere che si aggira fra gli scranni del parlamento, quel virus giacobino che fa preferire la (presunta) virtù alla libertà. Quella fatale presunzione che una “giustizia assoluta” la si possa raggiungere senza lordarsi con l’umana imperfezione e la imperfetta democrazia che tentiamo di realizzare. Il disprezzo per un risultato elettorale certamente più chiaro di quello di due anni fa.
Difficile non ricordare quanto scalpore suscitò una famosa affermazione di Enrico Cuccia: “le azioni? Si pesano, non si contano” allora si gridò allo scandalo, oggi credo che sia anche peggio e ad essere in ballo non è qualche posto in un CdA, è la Democrazia, quella vera.
Come si può difendere la democrazia? Meglio farlo attraverso la denuncia di turpi commerci, fellatio e/o masturbazioni più o meno telefoniche o incalzando (ed inchiodando) un Governo alle sue responsabilità? Più giusto sparare minchiate su presunte/probabili trombate o mettere mano ad una Giustizia da riformare e da far funzionare; quale è la funzione di un parlamentare: fermare, migliorare, proporre leggi o sindacare sui gusti e le prestazioni sessuali di un politico? Gridare allo scandalo per la “raccomandazione” di qualche sgallettata o considerare arte e meritevole del sostegno dello Stato un film come “cattive ragazze” della famosa regista Marina Ripa di Meana?
Parliamo di cose serie, vi prego; la norma blocca processi è una scemenza, fa più danno che utile, blocchiamola. Le intercettazioni, intercettiamo tutto e di più, sputtaniamo di tutto e di più, ma non usiamole per soddisfare i più bassi istinti voyeristici, non usiamole per vendere più copie, non usiamole per tenere sotto scacco il nostro avversario politico; l’avversario politico lo si batte SOLO alle elezioni. Le impronte digitali? A me le hanno prese al militare, le hanno riprese per il passaporto, deve ancora esserci in giro un bel dossier dei tempi delle contestazioni studentesche (le foto erano ancora in b/n 🙂 ) … più “schedato” di così; prenderle ai soli bambini rom è discriminante, benissimo schediamoci tutti, io so di non aver lasciato impronte su nessuna scena di nessun delitto …e gli altri?
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