sberleffi

… una delle più “famose ” immagini di Albert Einstein; magari la Suprema Corte di Cassazione avrebbe condannato anche lui.

Di seguito un articolo pubblicato su Repubblica.it, leggetelo e capirete a cosa mi riferisco

Fare la linguaccia è un’ingiuria, incide sull’onore ed è reato
Lo ha deciso la Cassazione confermando la condanna a un contadino marchigiano
Durante una lite aveva fatto una smorfia al vicino che lo ha fotografato e ora sarà risarcito

ROMA – Fare sberleffi, smorfie e linguacce è reato e può costare una condanna per ingiuria. Lo afferma la Cassazione che ha confermato la condanna al risarcimento dei danni nei confronti di un agricoltore marchigiano che era entrato nel campo del vicino, con il quale aveva frequenti litigi, e gli aveva fatto la linguaccia. L’altro lo aveva fotografato e con l’immagine dello sberleffo in mano era andato a denunciarlo al giudice di pace di Fabriano (Ancona).

Carlo O., 41 anni, era stato assolto dal reato di “ingresso abusivo nell’altrui fondo”, e condannato invece per ingiuria, “commessa non verbalmente ma mediante una smorfia del volto, e fotografata dalla persona offesa”. L’imputato, quindi, si era rivolto alla Suprema Corte sostenendo che il suo gesto era solo una smorfia che non aveva alcun valore offensivo. Ma la Cassazione – con la sentenza 48306 – gli ha dato torto e ha convalidato la decisione emessa, il 13 febbraio 2008, dal giudice di pace.

Adesso Carlo O. dovrà risarcire il vicino per avergli mostrato la lingua. Secondo piazza Cavour infatti la semplice smorfia è “idonea a incidere sul decoro e sull’onore della vittima” e dunque si ha diritto anche al risarcimento dei danni, la cui entità sarà decisa nel corso di una causa civile. Intanto l’imputato si tiene la condanna per il reato di ingiuria e dovrà inoltre sborsare 1.300 euro per le spese processuali sostenute dall’avversario.

(18 dicembre 2009)

Da un lato viene da chiedersi come si fa a lamentare la lunghezza dei processi e scoprire che la Suprema Corte è costretta (suo malgrado) a pronunciarsi su simili indecenti sciocchezze; poi scopri che questo non è che uno dei tanti pronunciamenti similari e, almeno apparentemente, si scopre che fare la linguaccia è reato … e che il “vaffa” non è un’offesa. Di seguito, per titoli e sempre da Repubblica.it, alcune recenti sentenze che non brillano certo per “coerenza”.

* Cassazione: “Vicino maleducato? Puoi insultarlo anche dopo molto tempo” (2 novembre 2006)
* Cassazione, il ‘vaffa’ non è un’offesa “Ormai fa parte del linguaggio comune” (17 luglio 2007)
* La Cassazione: “Giusto censurare un carabiniere che ha l’amante” (16 giugno 2008)
* Disse a un dipendente: “Non fai un c.” Capo condannato per ingiurie (14 novembre 2007)
* Cassazione: dire “sporco negro” non è una manifestazione razzista (5 dicembre 2005)
* “Non puoi chiamarla adultera” La Cassazione: è diffamazione (27 agosto 2007)
* Multabile chi dice ‘Che c… vuoi’ Cassazione: “Disprezza la dignità” (23 febbraio 2008)

Un Paese di merda? Why not!

Un Ministro di Grazia e Giustizia che si dimette, un Governo che cade, un Presidente del Consiglio accusato d’essere a capo di una loggia massonica segreta e deviata, un comitato d’affari sanmarinese, Procure contro Procure con annessi sequestri di faldoni e perquisizioni corporali di sostituti procuratori … senza contare le ore di dibattito sulla probità e sul martirio del giovane sostituto procuratore di belle speranze che aveva dato il via a questa indagine. Santoro e Travaglio hanno avuto modo di pontificare per mesi su questa nuova “mani pulite” … a due anni di distanza (un tempo brevissimo per la giustizia italiana) il primo Giudice che ha avuto modo di pronunciarsi sull’inchiesta ha buttato tutto a mare, bollando i “fatti” su cui si basava come inconsistenti e privi di riscontri oggettivi.
Delle due l’una: o De Magistris aveva ragione ed è stato insabbiato tutto, oppure aveva torto e tutto il cataclisma politico da lui creato è servito solo come trampolino per la sua carriera politica (attento Tonino, questo ha imparato la tua lezione e ti farà le scarpe … politiche 😉 ).
Comunque la si pensi è evidente l’impellente necessità di una corposa riforma della Giustizia, comunque la si pensi siamo cittadini in un Paese di merda.

Giustizia malata

caster semenyadalle ultim’ora di Corriere.it:

Mondiali atletica: vittoria Semenya,

denuncia Codacons

20 Agosto 2009 16:09 SPORT

ROMA – Il Codacons ha presentato alla procura della Repubblica di Roma una denuncia per frode sportiva riguardo alla gara degli 800 metri, vinta ieri a Berlino da Caster Semenya. L’associazione chiede anche il sequestro delle cartelle cliniche di eventuali ricoveri della sudafricana, segnalando ”i dubbi sollevati da organi di stampa e da alcune delle concorrenti” sul sesso della vincitrice. (RCD)

Indipendentemente dai dubbi che può sollevare la fisicità dell’atleta in questione ( e ne solleva parecchi), ma vi sembra il caso (per la visibilità che offrono due lanci d’agenzia) di intasare (ulteriormente) gli uffici giudiziari con una fesseria simile?!

p.s. i “dubbi” sono stati sollevati da una che è arrivata sesta o settima (su otto!!!) … quando riuscirà ad arrivare seconda avrà titolo per “dubitare”, intanto si alleni e cerchi di migliorare le sue performance 😉

Ultracasta

dedicato a tutti quelli che “la magistratura è sacra ed inviolabile”

Ho avuto modo di leggere l’ultimo lavoro di Stefano Livadiotti: “Magistrati, l’ultracasta”, un illuminante libro inchiesta che ci offre un’impietosa radiografia sul modo di amministrare la giustizia interna del più venerato ed idolatrato “potere” della Repubblica Italiana.
Prima di continuare va detto che Livadiotti (già fustigatore della “casta” dei sindacati) è una delle livadiotti ultracastafirme più note de “L’Espresso” ed il suo impietoso atto d’accusa risulta ancor più credibile poiché NON scrive per giornali che un giorno si e l’altro pure strepitano su toghe più o meno rosse e su fantasiosi (ma nemmeno tanto) complotti.
Fra le molte vicende raccontate, fra la scoperta degli incredibili meccanismi di progressione di carriera (e stipendio!), fra le mille stranezze di comportamenti degni di ben peggiori consorterie, mi è rimasta impressa questa vicenda che nasce nell’ormai remoto 1973.
Gli atti giudiziari narrano di un magistrato sorpreso ad “insidiare” un ragazzino poco più che 14nne in un cinema della periferia romana; con un simile macigno qualunque carriera ne sarebbe stata stroncata … non in magistratura. Con paziente ed amorevole condiscendenza il “corruttore di minorenni” viene accompagnato fino alla sua assoluzione, grazie a improbabili testimonianze il supremo consesso dei “Giudici dei Giudici” giunge alla conclusione che l’imputato “corruttore di minorenni” debba venire assolto (non, come si potrebbe immaginare, per “non aver commesso il fatto”) poiché : ”non punibile avendo agito in istato di transeunte incapacità di volere al momento del fatto”. Personalmente inorridisco tutte le volte che sento addurre “la momentanea incapacità” per “scusare” questo o quell’atto, quasi che questa supposta incapacità possa avere un qualche effetto lenitivo per le vittime (quale che sia il reato); in questo caso inorridisco ancor di più.
Aggiungiamo pure che a fronte di cotanta assoluzione il magistrato “corruttore di minori” ( in questo scabroso – per lui – incidente di percorso) ha chiesto ed ottenuto il reintegro in servizio e tutte le progressioni di carriere (e stipendio!) “perse” durante la faticosa ricerca della verità processuale.
Caso emblematico e forse anche macroscopico? Impietosamente le statistiche fanno rizzare i (pochi) capelli, nel corso degli otto anni presi in esame da Livadiotti i magistrati che hanno perso la poltrona sono stati lo 0,065% (zerovirgolazerosessantacinque) e con precedenti come quello di prima … c’è poco da sperare che un simile (e risibile) risultato sia da attribuire ad una specchiata condotta.
Queste ed altre agghiaccianti verità (evito di parlar di stipendi, arbitrati e consimili … ho finito il maalox) in “Magistrati, l’ultracasta” edito da Bompiani pp. 246 € 17
buona lettura

Riforme della Giustizia

Divisione delle carriere? Notifiche on-line? Fascicolo telematico? Terzietà del Giudice? Ok tutte cose interessanti, belle e magari utili e necessarie … io rimango affascinato dai processi americani (quelli che vediamo al cinema), di la sono gli avvocati ad elemosinare un rinvio, qui in Italia gli avvocati (sia dell’accusa che della difesa) sperano che l’immancabile rinvio sia inferiore ad un anno.

Facciamoci del male

Se la “fiera difesa” della vittima può esser considerata un’attenuante per l’aggressore omicida; se ad un reo confesso son concessi i domiciliari mentre un indagato “presunto innocente” (magari per reati non violenti) rimane in carcere fino a quando non confessa; se un assassino viene condannato a soli 16 anni, quasi che alla sua semi infermità corrisponda una semi morte …
facciamoci del male!

Se questa la chiamate giustizia

Calogero Mannino, dopo 14 anni di processi (e 23 mesi di carcerazione preventiva) il Senatore UDC ed ex notabile DC è stato assolto dall’accusa di “concorso esterno in associazione mafiosa”.
Oltre all’obbrobrio giuridico che è il reato contestato (o uno è mafioso o è altro, mi suona tanto come il “non poteva non sapere”), si ripropone il tema di una giustizia lenta ed inefficiente che va senz’altro riformata. Delle due l’una: o il Senatore Mannino (politico che NON stimo) è innocente, ed allora è un martire; o i magistrati che lo hanno accusato sono degli incompetenti che si fanno mettere sotto da scaltri mafiosi. Dilettanti allo sbaraglio.
Per buona misura nelle stesse ore viene emessa la sentenza ad un processo contro un uomo che (ubriaco, al volante, ha ucciso tre ragazzi) è stato condannato a tre anni di reclusione (con possibilità di affidamento ai servizi sociali). Oltre al danno la beffa!

ingenuità

(ferma restando la “sottile” differenza fra immunità ed impunità)

dopo che per 40 anni abbiamo concesso (e ritenuta sacra) l’immunità per 1.200 mangiapaneatradimento … oggi facciamo gli schizzinosi per (ri)concederla ad appena 4-5???

amanti, carriere e giudici

Nel Texas è stata sospesa l’esecuzione di un condannato a morte (e questa è comunque una buona notizia) perché si è “scoperto” che Giudice e Pubblico Ministero erano amanti.

Ed in Italia, dove giudici e procuratori sono un’unica categoria, le cui carriere fanno si che il ruolo di pubblico accusatore e giudice si intersechi e si scambi senza soluzione di continuità?

Giustizia: riforme e paternità

In questi giorni c’è un rincorrersi di proposte di “riforma della Giustizia”, proposte fantasiose, vaghe, a volte illogiche; tre le correnti di pensiero che si scontrano sul tema:

– qualsiasi riforma somiglia troppo a quella trovata nelle carte di Licio Gelli;
– la riforma della Giustizia auspicata da Giovanni Falcone;
– la riforma della Giustizia non auspicata da Giovanni Falcone.

Non ho ben presente cosa prevedesse lo schema di “Rinascita Democratica”, ma il semplice fatto che lo abbia scritto Licio Gelli non significa automaticamente che è tutto da buttare (ma non è di questo che parliamo).
Giovanni Falcone, ora che è morto (ma la cosa è iniziata poche ore dopo l’attentato di Capaci) è un rincorrersi a citarlo ed elogiarlo, peccato che in vita fu oggetto di ostracismo (ed è un delicato eufemismo) da parte degli stessi che oggi lo citano a sproposito o lo usano come scusa per avere un briciolo di visibilità.
Mario Almerighi (Magistratura Democratica) ebbe a definire Giovanni Falcone “un nemico politico”. A proposito della Superprocura Antimafia (oggi chi avrebbe il coraggio di contestarla?!) la stessa corrente pubblicò sulla sua “fanzine” una lettera (firmata, fra gli altri, da Antonino Caponnetto) in cui il progetto della Superprocura veniva definito: “inadeguato, pericoloso e controproducente”. Non sorprende vedere oggi a braccetto Antonio Di Pietro e Leoluca Orlando Cascio, entrambi ebbero a sparlare di Giovanni Falcone, Orlando Cascio usando il megafono di Santoro e Scalfari; Di Pietro nei meandri del Pool milanese; il tempo ha fatto giustizia consacrando nella giusta misura persone la cui statura non è paragonabile.

Obbligatorietà dell’azione penale. Assodato che è un’ipocrisia dire che tutti i reati vengono perseguiti, è più giusto – corretto – democratico che a “scegliere” quali reati perseguire sia il libero arbitrio del singolo procuratore o (visto che la legge è uguale per tutti) non piuttosto un “indirizzo” che vale per tutte le Procure?
Separazione delle carriere/funzioni. Pensatela come credete, per quel che mi riguarda il Giudice è il Giudice ed il Pubblico Ministero è il Pubblico Ministero; due figure, due funzioni assolutamente e completamente diverse e divise. La divisione c’è dopo la figura pretorile, due CSM … quel che ritenete più consono ma ad ognuno la sua funzione e niente commistioni.
Meritocrazia ed avanzamento di carriera. Secondo quale diavolo di criterio la carriera si fa con gli automatismi? Per quale cazzo di stupido motivo l’aver ricoperto una carica-funzione ti rende automaticamente idoneo a ricoprire una funzione superiore? Quale valutazione viene fatta sull’attività svolta? La fa il CSM? Quello stesso CSM che se non se ne interessa “Striscia La Notizia” non prende provvedimenti contro la magistrata velista? Quello stesso CSM che aspetta otto lunghissimi anni e la scarcerazione di pericolosi malviventi per accorgersi che un magistrato non ha depositato le motivazioni di una sentenza?
No grazie!
Ho un interesse molto relativo sulla colorazione delle “toghe”, quel che mi interessa è una Giustizia che sia come la moglie di Cesare; questa, al confronto, è peggio di Messalina.