tanto tuonò …

che piovve, con corollario di spettacolari saette

Dopo una lunga attesa che ha indotto serie crisi d’astinenza, dopo un parossistico crescendo di filmati che poco o nulla aggiungevano (salvo gli ultimi due o tre contenenti scene nuove), dopo la premiere hawaiana dalla pessima qualità audio (ma nel momento del bisogno ci si accontenta e ci si arrangia), dopo cinque anni, dopo mille e una teoria … finalmente, stanotte, è iniziata la sesta e conclusiva stagione di Lost con un doppio episodio. Un doppio episodio estremamente denso e la densità non è dovuta alla crisi di astinenza, l’inizio della fine ci porta in dote una serie di risposte (magari a prima vista non si vedono ma ci sono) e, sopratutto, ci ha riportato il Lost degli inizi, quel Lost carico di mistero a metà strada fra l’esoterico ed il metafisico che si era perso fra improbabili divagazioni sentimental-popolari; è tornata l’eterna partita a scacchi fra il bianco ed il nero dove il bianco non è mai completamente bianco ed il nero spesso tende al grigio, dove il bene ed il male (a patto di saperli identificare) non sono semplicemente avversari ma, in maniera molto più complessa, complementari. Con le prossime puntate avremo modo di capire se l’atterraggio a LAX è quel che accade in uno del possibili multiversi (come da molti sospettato nelle passate stagioni) o piuttosto un banale “come sarebbe andata se”; intanto la versione beautiful è stata accontentata facendo correre la stupida lentigginosa dal suo amato bene, abbiamo avuto una vaga idea di cosa sia successo al giovane Ben ferito da Sahjid, abbiamo (forse) intravisto la famigerata lista di Jacob ed abbiamo infine avuto due citazioni di Apocalypse Now con “il traduttore” che è la copia di Dennis Hopper / Reporter embedded ed il mitico John (far)Locke che somiglia sinistramente al Colonnello Kurtz.
… ed ora una lunga settimana d’attesa, ma ci siamo abituati.

Fidelity, Bravery, and Integrity

Questa mail era stata bloccata dal filtro anti spam, ma il mittente era troppo intrigante ed ovviamente l’ho aperta 🙂  mica succede tutti i giorni che l’FBI di Seattle ti scriva per avvisarti che ha recuperato 100.000 dollari da un tuo conto presso la Banca Centrale della Nigeria; in tempi di crisi il “recupero” di una simile somma non può che far piacere ed il dover pagare appena 1.250 $ quali rimborso spese è un ben misero sacrificio. Come succedeva nel film di Totò, probabilmente 1.200 dollari sono per l’Ambasciatore (in questo caso l’Agente Speciale Dean) ed i 50 per il Segretario 😉

Federal Bureau of Investigation (FBI)
Seattle FBI Office, 1110 Third Avenue
Seattle, Washington 98101-2904
Tel/fax: + 206-338-0644
Email: seattlefbi@aol.com

Dear Sir,

PAYMENT NOTIFICATION

Be informed that the Federal Bureau of Investigation (FBI) have been informed by the US Justice Department that the Nigerian Banks have refused to pay out your fund; giving all sorts of flimsy excuses for their inability to complete the payments. This ugly development had brought untold hardship to your family.

To these petitions, my office through the office of the IMF world Bank Group and found the Nigerian Banks overtly guilty of these accusations. Consequently in a meeting held on the 30th January, 2010 by the Central Bank of Nigeria (CBN) with the Federal Ministry of Finance and Ministry of Justice Nigeria, it was unanimously agreed that the fund should be retune back to Central Bank of Nigeria CBN. At the meeting, it was agreed that the heard of Operations Department of Central Bank of Nigeria, Mr. Chima Njoku to handle your all fund settlements.

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